Valutazione Neuropsicologica: Come Funziona lo Screening delle Funzioni Cognitive
Quando parliamo di valutazione neuropsicologica, ci riferiamo a un processo clinico strutturato che permette di osservare e misurare le principali funzioni cognitive: attenzione, memoria, linguaggio, funzioni esecutive, percezione, ragionamento e orientamento.
Uno screening cognitivo è un primo passo importante, utile per individuare in modo rapido ed efficace se ci sono alterazioni che meritano un approfondimento. È una valutazione breve, mirata e poco invasiva, ma preziosa nella pratica clinica e nella prevenzione.
A cosa serve lo screening neuropsicologico?
Lo screening ha l’obiettivo di:
- Rilevare segnali precoci di decadimento cognitivo (come nel caso di deterioramento lieve o demenza)
- Valutare le funzioni cognitive dopo un ictus, un trauma cranico o altre patologie neurologiche
- Offrire un primo inquadramento cognitivo in caso di psicopatologie o sospetto di altre cause
- Monitorare l’andamento nel tempo di condizioni cliniche già note
Cosa si intende per funzioni cognitive?
Le principali abilità che vengono esplorate sono:
- Attenzione e concentrazione: capacità di focalizzarsi su un compito e mantenerne il controllo
- Memoria (a breve e lungo termine): memorizzazione di nuove informazioni e richiamo di dati già appresi
- Linguaggio: comprensione, produzione verbale, denominazione di oggetti o concetti
- Funzioni esecutive: pianificazione, flessibilità mentale, controllo degli impulsi, risoluzione di problemi
- Abilità visuo-spaziali e prassiche: percezione dello spazio, orientamento e capacità di eseguire gesti coordinati
Come si svolge in pratica?
Lo screening neuropsicologico si svolge in modo semplice, ma rigoroso:
- Colloquio clinico iniziale
- Somministrazione di test neuropsicologici standardizzati, scelti in base all’età, al livello di istruzione e al motivo della valutazione
I test possono essere:
- Carta e matita (es. disegni, prove di memoria verbale o visiva)
- Orali (es. ragionamento, attenzione uditiva, denominazione)
- Informatizzati, se indicato
La somministrazione avviene in un contesto tranquillo, con tempi e modalità adattate alla persona.
Lo scopo non è “promuovere o bocciare”, ma comprendere il profilo cognitivo individuale.
Quando è utile richiedere uno screening?
Uno screening può essere indicato in caso di:
- Difficoltà nella memoria o nella concentrazione
- Cambiamenti nel comportamento o nelle capacità decisionali
- Difficoltà organizzative o nella gestione delle attività quotidiane
- Dopo un evento neurologico (ictus, trauma cranico, intervento)
In presenza di familiarità con malattie neurodegenerative, è bene rivolgersi a un professionista se si notano cambiamenti e difficoltà legate alle funzioni cognitive.
Cosa succede dopo lo screening?
Se emergono segnali di alterazione, si può proporre:
- Un approfondimento diagnostico completo
- Un percorso di stimolazione cognitiva o riabilitazione neuropsicologica
- Una consulenza alla famiglia con strategie per la gestione nella quotidianità
Prendersi cura della mente è prevenzione.
Uno screening delle funzioni cognitive è un modo semplice per ascoltare e comprendere meglio il proprio cervello.
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