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Valutazione Neuropsicologica: Come Funziona lo Screening delle Funzioni Cognitive

Dott.ssa Maria Petix
18/04/2025
Valutazione Neuropsicologica: Come Funziona lo Screening delle Funzioni Cognitive

Valutazione Neuropsicologica: Come Funziona lo Screening delle Funzioni Cognitive

Quando parliamo di valutazione neuropsicologica, ci riferiamo a un processo clinico strutturato che permette di osservare e misurare le principali funzioni cognitive: attenzione, memoria, linguaggio, funzioni esecutive, percezione, ragionamento e orientamento.

Uno screening cognitivo è un primo passo importante, utile per individuare in modo rapido ed efficace se ci sono alterazioni che meritano un approfondimento. È una valutazione breve, mirata e poco invasiva, ma preziosa nella pratica clinica e nella prevenzione.

A cosa serve lo screening neuropsicologico?

Lo screening ha l’obiettivo di:

  • Rilevare segnali precoci di decadimento cognitivo (come nel caso di deterioramento lieve o demenza)
  • Valutare le funzioni cognitive dopo un ictus, un trauma cranico o altre patologie neurologiche
  • Offrire un primo inquadramento cognitivo in caso di psicopatologie o sospetto di altre cause
  • Monitorare l’andamento nel tempo di condizioni cliniche già note

Cosa si intende per funzioni cognitive?

Le principali abilità che vengono esplorate sono:

  • Attenzione e concentrazione: capacità di focalizzarsi su un compito e mantenerne il controllo
  • Memoria (a breve e lungo termine): memorizzazione di nuove informazioni e richiamo di dati già appresi
  • Linguaggio: comprensione, produzione verbale, denominazione di oggetti o concetti
  • Funzioni esecutive: pianificazione, flessibilità mentale, controllo degli impulsi, risoluzione di problemi
  • Abilità visuo-spaziali e prassiche: percezione dello spazio, orientamento e capacità di eseguire gesti coordinati

Come si svolge in pratica?

Lo screening neuropsicologico si svolge in modo semplice, ma rigoroso:

  1. Colloquio clinico iniziale
  2. Somministrazione di test neuropsicologici standardizzati, scelti in base all’età, al livello di istruzione e al motivo della valutazione

I test possono essere:

  • Carta e matita (es. disegni, prove di memoria verbale o visiva)
  • Orali (es. ragionamento, attenzione uditiva, denominazione)
  • Informatizzati, se indicato

La somministrazione avviene in un contesto tranquillo, con tempi e modalità adattate alla persona.
Lo scopo non è “promuovere o bocciare”, ma comprendere il profilo cognitivo individuale.

Quando è utile richiedere uno screening?

Uno screening può essere indicato in caso di:

  • Difficoltà nella memoria o nella concentrazione
  • Cambiamenti nel comportamento o nelle capacità decisionali
  • Difficoltà organizzative o nella gestione delle attività quotidiane
  • Dopo un evento neurologico (ictus, trauma cranico, intervento)

In presenza di familiarità con malattie neurodegenerative, è bene rivolgersi a un professionista se si notano cambiamenti e difficoltà legate alle funzioni cognitive.

Cosa succede dopo lo screening?

Se emergono segnali di alterazione, si può proporre:

  • Un approfondimento diagnostico completo
  • Un percorso di stimolazione cognitiva o riabilitazione neuropsicologica
  • Una consulenza alla famiglia con strategie per la gestione nella quotidianità

Prendersi cura della mente è prevenzione.

Uno screening delle funzioni cognitive è un modo semplice per ascoltare e comprendere meglio il proprio cervello.


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